Riassunto del libro “Il documento audiovisivo: tecniche e metodi per la catalogazione”. Un'interessante storia dell'archivio audiovisivo, la cui necessità nasce quasi in contemporanea con il cinema stesso. Dall'archivio FIAF, internazionale e riconosciuto, alle dinamiche di catalogazione del materiale, come la documentazione dei dati tecnici e anagrafici dell'opera. Si discute il valore del film come documento oggettivo o testimonianza soggettiva. In particolare si osservano le caratteristiche degli archivi RAI e INA.
Catalogazione del materiale audiovisivo
di Laura Righi
Riassunto del libro “Il documento audiovisivo: tecniche e metodi per la
catalogazione”. Un'interessante storia dell'archivio audiovisivo, la cui necessità
nasce quasi in contemporanea con il cinema stesso. Dall'archivio FIAF,
internazionale e riconosciuto, alle dinamiche di catalogazione del materiale,
come la documentazione dei dati tecnici e anagrafici dell'opera. Si discute il
valore del film come documento oggettivo o testimonianza soggettiva. In
particolare si osservano le caratteristiche degli archivi RAI e INA.
Università: Università degli Studi di Bologna
Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello
Spettacolo
Esame: Documentazione del patrimonio audiovisivo
Docente: Michele Canosa
Titolo del libro: Il documento audiovisivo: tecniche e metodi per
la catalogazione
Autore del libro: A. Giannarelli, O. Martini e E. Segna
Editore: Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento
Operaio e Democratico
Anno pubblicazione: 19951. Matuszewski e la catalogazione del cinema
Boleslaw Matuszewski (fotografo e pioniere del cinema) dimostra che l’idea di conservare e classificare le
opere cinematografiche, per diffonderle in ambito culturale, nasce praticamente assieme alla storia del
cinema. Cent’anni dopo Henri Hudrizier definisce l’iconosfera, cioè l’insieme delle immagini che circolano,
si scambiano e si immagazzinano attorno alla terra. L’iconosfera è una rete di immagini che avvolge il
nostro pianeta. Il problema oggi è lo stesso di allora cioè quello dell’accesso all’immagine; in definitiva
della sua classificazione e del suo reperimento. Il Centro audiovisivo della regione Lazio ha promosso 4 anni
fa la costituzione di un “Comitato per gli archivi di immagine” con lo scopo di contribuire al superamento
della grave situazione in cui versano nel nostro paese le strutture dedicate alla conservazione e gestione di
beni audiovisivi e per affermare un concetto dinamico della conservazione.
Laura Righi Sezione Appunti
Catalogazione del materiale audiovisivo 2. Obiettivi della Federazione internazionale degli archivi del film
Le prime cineteche si costituirono: Stoccolma 1933, Berlino 1934, Londra, New York e Milano 1935, Parigi
1936. Infine il 17 giugno 1938 si costituì la Fiaf (Federation internazionale des archives du film) a opera di 4
membri fondatori. I promotori di tale iniziativa furono spinti dalla necessità di valorizzare e rendere fruibile
al pubblico i film realizzati dal 1895 fino a quell’epoca ormai esclusi dal circuito commerciale. L’esigenza
di raccogliere e conservare i film, nello stesso spirito di attività di una normale biblioteca, non costituiva che
il riflesso, l’immediata conseguenza del desiderio di mostrare le opere ormai al di fuori dei circuiti
commerciali.
Il concetto di film come opera d’arte e documento storico da salvaguardare non costituiva ancora, intorno
alla metà degli anni ’30, una piena consapevolezza presso l’opinione pubblica, ma unicamente una
convinzione degli uomini di cultura e degli addetti ai lavori. Lo spirito che dette impulso alla costituzione
delle prime cineteche e della Fiaf non fu precisamente quello della salvaguardia di ciò che oggi
chiameremmo un “bene culturale”.
Per la Fiaf la definizione di film è la seguente: per film si intende una qualsiasi registrazione di immagini in
movimento (animate), con o senza accompagnamento sonoro, qualunque ne sia il supporto. Fin dall’inizio i
fondatori della Fiaf hanno avuto ben chiara la necessità di conferire uguale dignità a tutte le immagini
animate in quanto tutte costituiscono comunque una creazione della mente umana. Lista delle finalità
perseguite dalla federazione:
promozione della raccolta e preservazione di tutti i film considerati come opere d’arte o come documenti
storici;
facilitare parallelamente alla collezione e preservazione dei film anche la raccolta di tutti i materiali di
documentazione ad esso attinenti;
sviluppare la collaborazione internazionale, fra i vari affiliati Fiaf, per assicurare lo scambi di film e
documenti;
incoraggiare tutti i paesi a costituire e sviluppare archivi di film;
impegnarsi per la promozione dell’arte e della cultura cinematografica;
Laura Righi Sezione Appunti
Catalogazione del materiale audiovisivo 3. Nascita e crescita della FIAF
La federazione, a partire dai 4 membri fondatori, ha ampliato notevolmente il numero dei propri affiliati,
giungendo nel 1993 ai 60 membri effettivi. È dunque ormai in una dimensione mondiale che si muove ed
opera con le sue molteplici attività. Le tappe di questo processo sono però state condizionate dalle vicende
della storia: l’interruzione più drammatica è avvenuta in corrispondenza dello scoppio della seconda guerra
mondiale, e subito a ridosso della fondazione della Fiaf (1938) - [1939 New York secondo incontro dei
membri Fiaf per definire le cariche dei membri fondatori; 1940 il congresso previsto a Berlino per il 20
agosto venne annullato]. L’attività della neonata fondazione si fermò quindi per 4 anni e rimase solo una
continuità simbolica garantita a Parigi. La ripresa ufficiale è affidata al congresso di Parigi 1946. A partire
da quest’anno, in sintonia con il generale clima di ripresa del dopo guerra, si è verificato il decollo vero e
proprio: le adesioni da tutte le parti del mondo si sono moltiplicate fino a raggiungere nel 1959 già il numero
di 33 membri. Prese così il via la reale collaborazione tra gli archivi di film sostenuta da una rete di rapporti
internazionali ampia e efficiente, per niente condizionata dall’assetto politico mondiale nel clima della
guerra fredda [1948 Gosfilmofond a Mosca, è un istituzione di stato]. L’organizzazione interna della
federazione trovò una definizione più puntuale con l’inizio degli anni ’60 quando fu avviata l’istituzione
delle diverse commissioni, gruppi di lavoro costituiti da esperti a cui si è affidata la cura dei grandi problemi
relativi alle attività degli archivi di film: conservazione, catalogazione, documentazione, programmazione.
Laura Righi Sezione Appunti
Catalogazione del materiale audiovisivo 4. Commissioni della Federazione internazionale degli archivi del
film
La Commissione di conservazione: avviata nel 1960 costituì la prima risposta concreta al problema relativo
alle condizioni di conservazione e al tipo di interventi sulla pellicola. L’apporto di questa commissione è
stato determinante nella risoluzione di fondamentali questioni dal momento che ha assolto il compito
fondamentale di mettere insieme e diffondere, nella forma di raccomandazioni rivolte agli archivi di film,
tutte le conoscenze tecniche relative alla conservazione e al restauro.
La Commissione di catalogazione: fondata nel 1968 volge i propri sforzi a fornire e uniformare le regole per
l’archiviazione di film, affinché tutte le cineteche aderenti alla Fiaf siano dotate di sistemi standard di
catalogazione tra di oro compatibili. Infatti tale commissione ha gettato le basi per permettere la circolazione
e lo scambio di dati e conoscenze non solo per i singoli film ma anche per intere collezioni. Le
problematiche affrontate riguardano la necessità di stabilire delle regole generali che consentano
immediatamente di operare le distinzioni fondamentali nella fase di approccio con il filma identificare (Film
Cataloguing, New York 1979). Una volta stabilita una normativa di base, negli anni ’80 il lavoro della
commissione è diventato più approfondito e specifico e si è volto a studiare e a definire il contenuto,
l’ampiezza e l’articolazione dei singoli records. Un’esigenza che col passare degli anni si è sempre più
imposta come rilevante e urgente è stata quella dell’informatizzazione dei dati. Se da un lato il ricorso
all’informatica portava con se nuove rivoluzionarie possibilità nella gestione dei dati, era anche
indispensabile rendere immediatamente compatibili le banche dati delle diverse cineteche. La meta
fondamentale da perseguire è dunque l’esigenza di uniformare e standardizzare tutti i metodi e gli strumenti
di catalogazione del patrimonio filmico mondiale, nonché quello di raggiungere l’eterogeneità
linguistica(Glossary of Filmographic Terms 1985, sono termini relativi ai diversi aspetti della realtà
cinematografica in varie lingue; The Fiaf Cataloguing Rules for Film Archives 1991 Monaco di Baviera,
testo base per ogni archivio di film).
La Commissione di documentazione: svolge un ruolo di supporto culturale per tutte le attività d’archivio, si
adopera per promuovere lo scambio di informazioni, di conoscenze e di esperienze, affinché si raggiunga un
alto grado di omogeneità nell’attività di studio relativa al cinema.
La Commissione di programmazione: costituita intorno 1990 e quella più recente, la programmazione si
configura come una strategia organizzativa di base nell’attività di ogni cineteca e come tale implica la
necessità di fissare linee guida generali. Regola l’accesso alle collezioni da parte degli studiosi, i rapporti
con l’industria cinematografica, i problemi derivanti dalla censura politica o morale, etc..
Laura Righi Sezione Appunti
Catalogazione del materiale audiovisivo